mercoledì 16 ottobre 2013
GUARIGIONE, SUGGESTIONE, PLACEBO
Gli operai di una fabbrica di ceramica inglese accusarono una epidemia di eruzioni cutanee attribuendola ai materiali impiegati nello stabilimento. Accurati test dermatologici non evidenziarono, in alcuno di loro, una particolare sensibilità alle sostanze usate nella fabbrica. Fu scoperto che la prima donna che aveva accusato i sintomi presentava un problema dermatologico, che aveva raccontato, a forti tinte, ai colleghi attribuendolo alla fabbrica. Quando gli altri operai furono informati dei risultati negativi dei test e del fatto che la loro inquietudine sui sintomi della collega era la causa più probabile dei loro sintomi, provarono sollievo e l'epidemia si arrestò immediatamente. (Howard Brody - "Per una filosofia della guarigione - Scienza ed etica dell'effetto placebo")
lunedì 14 ottobre 2013
USCIRE DAL LABIRINTO
Il labirinto é la difesa, a volte magica, di un centro..... Il
simbolismo del labirinto costituisce il modello di qualsiasi esistenza la quale, attraverso una quantità di prove, avanza verso il proprio centro, verso se stessa, l'Atman, per usare il termine indiano... A più riprese ho avuto coscienza di uscire da un labirinto o di trovare il filo. Mi ero sentito disperato, oppresso, smarrito, ma, alla fine, ho ben avuto l'impressione di esserne uscito vittorioso... E' questa l'esperienza che tutti hanno conosciuto. Ma bisogna anche dire che la vita non é fatta di un solo labirinto: la prova si ripropone. Più volte ho avuto la certezza di aver toccato il centro e, toccandolo, ho imparato molto, mi sono riconosciuto e poi, di nuovo, mi sono perso. E' la nostra condizione. (Mircea Eliade - "La prova del labirinto")
COGLIERE AL VOLO LA FORTUNA
'Tutti noi, guerrieri o no, abbiamo un centimetro cubo di opportunità che, di quando in quando ci spunta davanti agli occhi,...di solito siamo troppo occupati, o preoccupati, o semplicemente troppo stupidi e pigri per capire che quello è il nostro centimetro cubo di fortuna. Mentre il guerriero è sempre all'erta e compatto e ha l'agilità e la capacità necessarie per afferrarlo...io penso che tu stai all'erta solo per le cose che conosci' disse don Juan. (Carlos Castaneda - "Viaggio a Ixtlan”)
venerdì 11 ottobre 2013
La pienezza delle virtù, di Amore e di Ragione, conduce al distacco...si fa il vuoto di ogni contenuto positivo, compreso quello delle religioni, che appartengono anch'esse all'ambito del determinato - storico, sociale, psicologico, ecc. In questo vuoto, che è la "morte" cui il filosofo si esercita, non si ha "conoscenza di Dio" come conoscenza di un Altro...ma uscita da sé ed unione all'Uno, questa è la vera teologia, la mistica - ossia la filosofia. (Marco Vannini - "Mistica e filosofia")
domenica 7 ottobre 2012
NEUROSCIENZE, MECCANICA QUANTISTICA E NUOVA BIOLOGIA NELLA VITA QUOTIDIANA.
Le vere rivoluzioni spesso passano sotto silenzio e non fanno molto clamore, con la conseguenza che, a volte, il largo pubblico rimane all'oscuro di informazioni che sarebbero in grado di migliorare, non di poco, la qualità della vita.
E’ un po’ come se si continuasse a distribuire mappe e stradari sapendo che non sono aggiornati.
Tre sono i settori nei quali, nel secolo scorso, si sono verificati gli sviluppi più rilevanti: la fisica, la biologia e le neuroscienze.
Un autentico sconvolgimento si è
verificato nel campo della fisica da quando la tecnologia ha permesso di
studiare la materia su scale dimensionali infinitesimali, dando il via alla
meccanica quantistica.
Scrive, in proposito, Gian Carlo Ghiradi
nel suo “Un’occhiata alle carte di Dio”:
“La teoria quantistica non é riuscita a
superare in modo significativo la stretta cerchia degli addetti ai lavori.
Questo fatto risulta in una qualche misura stupefacente ove si tenga conto che
la stragrande maggioranza delle più rilevanti innovazioni tecnologiche dei
tempi recenti sono basate su effetti specificatamente quantistici e che nuovi
incredibili sviluppi si stanno già delineando…è sorprendente il fatto che
mentre alcune costruzioni teoriche siano filtrate e, in una qualche
misura, siano diventate parte integrante
del patrimonio culturale comune, basterà ricordare l’evoluzionismo darwiniano,
la teoria della ereditarietà, la genetica e la teoria della relatività, nulla
di simile sia avvenuto per questa rivoluzione concettuale che caratterizza
ormai da tre quarti di secolo la scienza moderna”.
In campo biologico sono da
segnalare i lavori di Bruce Lipton che nei suoi “La mente è più forte
dei geni” e “La biologia delle credenze”, dimostra, senza ombra di dubbio, come
l’idea della immutabilità dell’azione del nostro patrimonio genetico sui nostri
destini psico-fisiologici sia completamente priva di fondamento:
“La mia nuova comprensione della vita fu uno shock: per
quasi due decenni avevo inculcato nella mente dei mie studenti il Grande Dogma
della biologia e cioè la convinzione che la vita è controllata dai geni”. (La
biologia delle credenze)
In campo neuroscientifico l’idea nuova ha per nome NEUROPLASTICITA’,
così descritta da Vittorino Andreoli in “Un secolo di follia”.
“La plasticità dell'encefalo, con la
conseguente possibilità di una biologia non deterministica, è una delle più
grandi scoperte di questi ultimi anni. Una parte dell'encefalo dell'uomo si
organizza nell'esperienza e muta con il mutare della storia. La storia non è
più distinguibile da una biologia "plastica". Ogni espressione
culturale è una modificazione cerebrale. Così come c’è una biologia del
determinato, dell’innato, che ci rende partecipi di una storia lontana che non
abbiamo fatto, c’è una biologia del presente che si costruisce nella cronaca.
L’esperienza trasforma l’uomo”.
Grazie alla neuroplasticità è possibile, per il
cervello, compensare danni anatomici e funzionali di proporzioni inimmaginabili
come racconta Norman Doidge ne “Il cervello infinito”:
“La donna che scherza al tavolo con me è nata con un solo
emisfero cerebrale..alla nascita i medici la sottoposero ai test di routine ed
informarono la madre che la bambina era normale. A tutt’oggi un neurologo non
sarebbe in grado di supporre, senza il neuroimaging, la mancanza di un intero
emisfero. Ho incontrato Michelle per scoprire come sia possibile un tale
cambiamento neuro plastico in un essere umano il cui cervello ha dovuto
affrontare una sfida simile; d’altra perte la dottrina localizzazionista, la
quale presuppone che ogni emisfero è geneticamente specializzato per svolgere
determinate funzioni, viene seriamente messa in discussione se Michelle può “funzionare”
con un solo emisfero. E’ difficile immaginare una dimostrazione migliore o una
verifica più convincente della neuroplasticità umana”.
Quali vantaggi possono apportare le conoscenze
acquisite in queste tre discipline di frontiera nella vita delle persone sane?
Cercheremo di scoprirlo, sperimentandolo, nei nostri
incontri del martedì, alle ore 21, al Circolo Vie Nuove, in viale Giannotti, 15 a Firenze.
Ingresso libero.
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