martedì 1 febbraio 2011

I PENSIERI E LA REALTA'

Quello che pensiamo e diciamo, le nostre conversazioni, i nostri sentimenti ed emozioni, “passano” senza lasciare tracce o, in qualche modo e, a nostra insaputa, contribuiscono a creare la realtà e le situazioni che ci troviamo ad affrontare? I, relativamente, recenti sviluppi della fisica quantistica indicano che la risposta a questa domanda è assolutamente affermativa e sappiamo anche che molte tradizioni sapienziali del passato erano a conoscenza del "fenomeno".

Di seguito due brani. Il primo tratto da “Storia delle filosofia” di Giovanni Reale e Dario Antiseri, il secondo da “Il cervello quantico” di Jeffrey Satinover.

(Secondo Platone vi è una) perfetta corrispondenza fra l'anima e i costumi dell'uomo e le istituzioni statali: i governi e le costituzioni 'non provengono da una quercia o da una rupe', ma 'dai costumi morali che vi sono negli Stati'.

Una intelligenza globale (qualcosa che riguardi l’intero pianeta) scaturisce dal basso verso l’alto, prendendo cioè spunto da interazioni meramente locali. E’ un po’ come dire che la vera intelligenza, quella che guida l’economia americana, non è nelle mani (o nelle teste) dei politicanti di Washington, ma è invece sparpagliata nelle conversazioni notturne dei camionisti che si incontrano agli autogrill, nelle domande dei clienti ai negozianti e nelle loro pronte risposte, nelle chiacchierate amichevoli dei vicini che discutono di affitti e mutui.

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