Questo post è riservato a coloro, speriamo pochi, che, dopo aver assistito ad una performance di Rocco Siffredi o guardato una foto di Pamela Anderson, hanno pensato, con una punta di invidia, che con qualche centimetro cubo in più, al posto giusto, la vita sarebbe stata tutt’altra cosa.
Dato che c'è da supporre che questi fanatici dell’XL, non abbiano mai pensato ad indagare sui cubaggi del proprio lobo frontale ci permettiamo di dare qualche, speriamo utile, informazione.
Con una cifra inferiore ai 1000 euro, si possono verificare le dimensioni di questa, essenziale, porzione del nostro cervello. (Raccomandiamo un giretto sul web e cercare informazioni riguardo “l’analisi volumetrica del lobo frontale”).
Domanda, legittima,: ma perchè il lobo frontale? Dal momento che non migliora né look, né sex appeal ed è così poco trendy.
Risposte:
Guardare il film “Qualcuno volò sul nido del cuculo”,.
Ci sono forme di demenza legate al suo insufficiente funzionamento.
Con l’avanzare dell’età il suo spessore tende, fisiologicamente ad assottigliarsi.
Se si vuol rendere sottomesso un individuo è sufficiente sottoporlo a lobotomizzazione.
"Se non lo usi lo perdi" ammoniscono i neuroscienziati.
Basterebbero queste, pur brevi, argomentazioni per comprendere la centralità della faccenda.
Non è rassicurante, fra le altre cose, la prospettiva di un pianeta popolato da idioti maggiorati.
Bibliografia minima.
Il lobo frontali coordinano le altre regioni cerebrali e permettono alla mente di concentrarsi sull'aspetto principale di una situazione, di porsi degli obiettivi a luogo termine. (“Il cervello infinito” di Normai Doidge)
Imparare ad acquietare il chiacchericcio interiore che risulta da una focalizzazione quasi ossessiva sull'ambiente esterno e l'occuparsi del conseguente stato emozionale da cui siamo diventati dipendenti significa servirsi del nostro dono più grande, il lobo frontale. (“Evolvi il tuo cervello” di Joe Dispenza)
Nessun commento:
Posta un commento